Cronaca da una galassia lontana

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et extraterrestre
Al ritorno dal suo lungo vagabondare tra i popoli del pianeta Terra, desideroso di condividere con i suoi simili le recenti avventure nel Sistema Solare, Tipsi scopre che sul suo pianeta sono tutti molto più golosi di quanto si aspettasse. 

Tipsi è un extraterrestre curioso, di media statura, con un paio d’occhi molto attenti e due antennine sempre pronte a registrare le cose strane che incontra. Quando Tipsi comincia il racconto del viaggio scopre che i suoi simili sono molto interessati alle delizie gastronomiche e molto meno ad altri argomenti come gli animali, le architetture, le usanze degli umani, le città, i mari, i vulcani e le campagne…. Cercando sempre di tornare al loro argomento preferito: i dolci della Terra. Gli extraterrestri, si sa, sono attratti dalla dolcezza perché negli altri pianeti i dolci non esistono e il loro cibo è amarissimo oppure insapore, e gli amici di Tipsi volevano assolutamente sapere qual è il dolce più buono della terra.  Tipsi, reduce da tante esperienze, sembrò confuso e scuoteva il capo come a voler mettere ordine nei ricordi. Poi, dopo un lungo silenzio cominciò: "Amici, la vostra curiosità mi mette in difficoltà. I dolci terrestri sono infiniti: ce ne sono di morbidi, di croccanti, di aspri, di dolci, di profumati e persino un po’ di salati... Insomma, una sinfonia che non si può riassumere. Ma voglio provare a fare un piccolo sforzo di memoria per darvi qualche indizio goloso." 

Capitolo Primo: Europa, la vecchia signora dai mille forni 

"Ho iniziato il mio viaggio nel cosiddetto Vecchio Continente, un luogo dove la gente sembra passare il tempo a impastare, inzuppare e spolverare. Qui ho incontrato il Tiramisù, un dolce italiano che pare un’opera di architettura, con strati di biscotti imbevuti di una bevanda nera e misteriosa chiamata caffè, sommersi da una crema bianca di origine sconosciuta e ricoperti di una polvere marrone che fa starnutire. Poi c’era la Sachertorte in Austria, una torta al cioccolato con dentro una strana sostanza dolce a base di frutta chiamata marmellata. 

In Francia mi sono trovato davanti a piccoli dischi colorati, delicati come le ali di una farfalla e ripieni di creme che sembravano nuvole. Si chiamano… Macaron, mi pare, anche se il nome sembrava cambiare ogni volta che ci pensavo. Infine, nella penisola iberica, mi hanno dato dei bastoncini fritti chiamati Churros, che in Spagna si intingono in un liquido scuro e denso, ma anche ottimi pasticcini di pasta sfoglia ripieni di crema tipici del Portogallo: i Pasteis de Nata." 

Capitolo Secondo: L’Africa, l’Asia e le delizie sconosciute 

"Dall’Europa sono sceso verso l’Africa e poi in Asia, dove i dolci sono un po’ più enigmatici, come gli antichi poemi stellari. In Sudafrica ho scoperto il Malva Pudding, un budino che sembra un piccolo vulcano dolce e fumante, ricoperto da una colata di crema. In Turchia, mi hanno accolto con il Baklava, un dessert misterioso, fatto di pasta sottilissima, miele e frutta secca. Nel nord dell’India ho assaggiato il Gulab Jamun, palline dolci ricoperte di sciroppo aromatizzato al cardamomo e rosa, profumato come una primavera intergalattica." 

Capitolo Terzo: Oceania, il continente lontano e leggero 

"L’Oceania è fatta di isole e di dolci che sembrano galleggiare nell’aria. Qui ho scoperto il Lamington, un piccolo cubetto di pan di spagna ricoperto di cioccolato e scaglie di cocco che sembra racchiudere il segreto della felicità, e la Pavlova, un dolce a base di meringa. È croccante fuori, morbido dentro, e sopra c’è tanta frutta che ricorda i colori delle galassie al tramonto. Pare che sia ispirata a una ballerina umana, ma come possa un dolce somigliare a una ballerina, ancora mi sfugge." 

Capitolo Quarto: America, il continente dei contrasti 

"Infine, ho attraversato l’oceano, una distesa infinita d’acqua, e sono arrivato in America. Qui ho mangiato i Brownies, dolcetti neri come le profondità dello spazio e altrettanto densi. Poi c’era la Cheesecake, un dolce così cremoso che quasi temevo di affondarci dentro come in un mare di latte condensato. In Sudamerica invece ho scoperto il Brigadeiro brasiliano: palline di cioccolato che i terrestri creano mescolando latte e zucchero e ricoprendo tutto di granella di cioccolato." 

Epilogo: il dilemma della dolcezza infinita 

Tipsi si fermò, come affaticato dalla memoria o dalla fame, chi può dirlo? Gli altri extraterrestri rimasero in silenzio, sopraffatti dalle sue parole. Poi uno di loro, il più piccolo e forse il più ingenuo, chiese: "Ma allora, Tipsi, qual è il dolce più buono?". Tipsi scrollò le spalle e rispose: "È impossibile dirlo. La Terra è un pianeta dolce, e i dolci sono come le stelle: ciascuno ha la sua luce, il suo sapore, il suo posto nell’universo." 

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