Il conto delle cipolle
La cipolla è uno dei protagonisti della nostra cucina. Può essere impiegata in diversi modi e il nostro Paese ha una ricca varietà di questo ortaggio. Cambia il colore, cambia la forma e l’utilizzo che se ne fa, ma le cipolle, con la loro origine antica, hanno fatto la storia della nostra tradizione culinaria. Vediamo le principali varietà nostrane:
- Cipolla rossa di Tropea, caratterizzata da un sapore dolce, può essere usata per composte e preparazioni agrodolci ma anche mangiata cruda.
- Cipolla rossa di Acquaviva, dalla caratteristica forma appiattita, questa cipolla è particolarmente apprezzata per la sua versatilità che la porta a essere perfetta sia per piatti crudi che cotti.
- Cipolla Borettana, tipica dell’omonimo paesino dell’Emilia-Romagna, questa piccola cipolla presenta un colore bianco-dorato ed è adatta per sottaceti e agrodolce.
- Cipolla Ramata di Milano, ha un odore pungente ma un sapore delicato che la rende ideale per essere abbinata a piatti di pesce e insalate.
- Cipolla dorata di Parma, grazie al suo sapore intenso è una delle varietà più conosciute e utilizzate per soffritti, arrosti, zuppe, stufati e tutte quelle preparazioni che richiedono lunghe cotture.
- Scalogno, ideale per soffritti e zuppe grazie alla delicatezza del suo sapore, perfetto con i crostacei.
- Porro, estremamente versatile può essere utilizzato in tantissime preparazioni diverse come zuppe, risotti, salse e persino insieme alla carne.
- Erba cipollina, un’erbetta ideale per insaporire i vostri piatti.
Esistono però anche numerose varietà di cipolle tipiche di altre zone del mondo, della serie Paese che vai cipolla che trovi. Vediamone alcune:
- Cipolla gallese, nonostante il nome faccia pensare al freddo Regno Unito, questa cipolla è in realtà tipica di Paesi asiatici come la Cina. Simile a un cipollotto, è ideale da fare saltata in padella.
- Cipolla spagnola, grazie al basso contenuto di acqua è perfetta per preparare deliziosi onion rings.
- Cipolla delle Bermuda, ormai quasi in disuso, pare che in passato venissero mangiate crude dai marinai durante le lunghe traversate in mare. In questo modo, grazie al carico di vitamina C contenuto nel nostro ortaggio, si arginava il rischio di essere colpiti dallo scorbuto.
Le cipolle sono poi così ben radicate nella nostra quotidianità che non solo le utilizziamo in cucina ma anche nella lingua parlata di tutti i giorni. Ci sono infatti espressioni e frasi idiomatiche sia in Italia che all’estero. Fra i più celebri modi di dire nel nostro Paese c’è quello di vestirsi a cipolla, ovvero a strati quando il meteo è ballerino, cavare sangue da una cipolla per indicare qualcosa di impossibile, mangiare pane e cipolla cioè avere pochissime esigenze o pochissimo denaro per soddisfarle. Anche in altri Paesi però la cipolla è protagonista delle conversazioni quotidiane: in inglese si dice I know my onions (conosco le mie cipolle) per indicare che si conosce molto bene qualcuno o qualcosa, oppure peeling the onion (sbucciare la cipolla) per descrivere la graduale scoperta della verità. Anche in spagnolo la cipolla ricorre in alcune frasi come ser más bueno que el pan y la cebolla (essere più buono del pane e la cipolla), espressione che rispolvera le umili origini di questa accoppiata gastronomica per riferirsi a una persona semplice, gentile e genuina. Se invece durate un viaggio in Francia qualcuno vi dice occupe-toi de tes oignons, vi sta dicendo di farvi i fatti vostri.